Sinceramente mi dispiace per tutte le volte in cui io ho bisogno di te e tu non ne hai di me. E mi dispiace per me, perché alla fine c’è un mondo intero là fuori, e invece io cerco te. E mi dispiace per te, perché non lo so, davvero io non lo so se qualcun’altro saprebbe guardarti e sorriderti come farei io. E niente, mi dispiace, ma non fa niente, o quasi


Quei due potranno odiarsi, evitarsi, dichiararsi guerra, far finta di girarsi dall’altra parte per mostrare indifferenza, ma quando i loro sguardi si incroceranno, anche per caso, con quegli occhi si sfioreranno, si ameranno, tanto, tanto da farci ancora l’amore.”


Davvero potrebbe esserci un dopo, dopo tutto questo amore? Davvero un giorno non mi sopporterai piú? Davvero un giorno mi guarderai negli occhi e li troverai insignificanti? Davvero si sopravvive? Davvero ogni amore che si rispetti prima o poi finirà? Davvero è cosí per tutti? Ci si sceglie, ci si ama, ci si annoia, ci si lascia? Davvero? Noi? Io e te? Con altri? In altri letti? Nudi in altri letti? Davanti ad altri occhi? A parlare del nostro amore finito male con chi non potrà mai capire? Davvero? Non mi chiamerai piú quando ti sentirai felice?


E basta con sto pucci pucci, tira e molla, oggi sì domani no. Trombatele ste donne e se non basta rifatelo! E se non basta ancora, allora amatele e non lasciatele mai più.


Il giorno in cui il mondo capirà che la bellezza non è bionda e taglia 38, che l’intelligenza non ha 9 di media a scuola, che il divertimento non è sbronzo ogni sabato sera, che il male non ha la pelle scura, quel giorno vivrò bene. Ma quel giorno non è ancora oggi.


"Trova ciò che ami e lascia che ti uccida.”


Quando non stai più con la persona con cui vorresti stare, il cuore si accartoccia e ti sembra di non respirare.


A volte mi chiedo dove sei. Ma poi smetto di pensarci subito: se sei con qualcun’altro, io muoio dentro.


Eravamo così lontani uno dall’altra mari c’erano fra noi montagne e acque fuoco e vento. Lunghi anni di oscura disperazione c’erano fra di noi. Ma ci incontrammo nonostante tutto perchè la vita lo voleva ciecamente.

Gli altri sono troppi, per me. Ho un cuore eremita. Sono impastata di silenzio e di vento. — (M. Gualtieri)


Lui e lei erano così. Un giorno si parlavano, quello dopo no. Erano in guerra, in guerra aperta contro lo stesso nemico, che li attaccava senza sosta e tregua col sentimento della nostalgia. Perché quando qualcuno ti manca, altre braccia non potranno mai colmare quel vuoto. E loro erano così, lontani e incazzati, con una malinconia che di notte, al buio, veniva a cercarli, per ricordargli quanto era stato bello godere di quell’abbraccio. In battaglia, uscivano spesso sconfitti, ma per nulla al mondo avrebbero rinunciato a quel contatto crudele, che oggi ti fa vivere e il giorno dopo ti spezza il respiro.